Le Olimpiadi di Tokyo 2020 e le gesta dei nostri atleti azzurri, monopolizzano tv e telegiornali in questi giorni. Oro, argento e bronzo brillano al collo di atleti e atlete e ci portano nell'olimpo dello sport mondiale, dimostrando come, in questo anomalo e post pandemico anno 2021, la competitività dell'Italia e la sua eccellenza sportiva siano al top.
Vittorie in molte discipline, anche le più inusuali, che ci fanno considerare la "nazione da battere" e, non solo, sul campo di calcio, in un anno particolarmente fortunato a livello sportivo che è iniziato con la vittoria, meritata, degli Europei di calcio.
Ma è soprattutto il fair-play, e il nostro grande spirito sportivo ad essere protagonista di questa anomala olimpiade, senza pubblico. Tra sorrisi e lacrime, tra vincenti e sconfitti, gli atleti italiani spiccano per sportività, anche dinnanzi a brucianti sconfitte o a piazzamenti da medaglia di legno (leggi il quarto inutile posto!).
In questa Olimpiade di Tokyo abbiamo ciò nonostante superato il totale delle medaglie vinte in tutte le edizioni delle Olimpiadi finora disputate, superando l'edizione di Roma del 1960 e quella di Los Angeles del 1932 (36 medaglie per le due edizioni).
Sin dalla notte dei tempi lo sport e le gesta sportive sono state fonte di ispirazione per riproduzioni artistiche, soprattutto nell'arte antica, in quella greca e romana.
Tra i mosaici conservato nei Musei Archeologici di Priverno, nella celebre Soglia musiva a paesaggio nilotico, meglio conosciuta come Soglia Nilotica, che decorava l'ingresso al tablinio di una domus patrizia, sono rappresentati personaggi, paesaggi e scene di vita, talmente perfetti, da sembrare dipinti.
Osservando bene lo splendido mosaico, lungo ben quattro metri, vengono riprodotti dei "pigmei", che sembrano essere impegnati in giochi e competizioni, tra chi ha vinto, col sorriso radioso mentre riceve lo scettro della vittoria, che sembra sbeffeggiare i compagni rimasti indietro, perdenti.
Ma è nella "Coppa Invetriata", custodita nello stesso Museo Archeologico, che lo sport è il protagonista principale. La coppa in ceramica di età imperiale, ricoperta da una vetrina di color bronzo-dorato a imitazione del vasellame di metallo pregiato, ha sul bordo superiore una decorazione che riproduce un vero e proprio corteo ginnico.
Eroti in veste di lottatori, lanciatori di giavellotto e gladiatori preceduti da un araldo che suona la tromba della vittoria, mai così attuale come in questo momento, in una tonalità oro, come le medaglie vinte dalla rappresentativa italiana a queste Olimpiadi.
Lisa Tibaldi, nella sua PRIVERNUM collection, ha voluto omaggiare non solo le vestigia antiche della città di Priverno ma anche lo sport, creando mascherine in cotone certificato lavabili e riutilizzabili ed una versatile ed utile shopper, con lo stesso fregio oro della Coppa invetriata.
Gadget che sono disponibili nel bookshop dei Musei Archeologici di Priverno.
La particolarità di questi accessori, come anche di tutta la linea più esclusiva e ricercata, è di avere su tutte le confezioni un QR Code, attraverso il quale si attiva un breve video emozionale che introduce alla fonte di ispirazione.
Perché anche un semplice accessorio può rappresentare il ricordo di un viaggio, di una gita, di una visita in un luogo nuovo, ma nel contempo può raccontare l'antico, la storia, il territorio.
Un esempio eccellente del Made in Italy in una visione assolutamente all'avanguardia e contemporanea, connubio di contenuti ed emozioni, perché anche questo vuol dire
#AmolamiaTerra
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